Il cioccolato, come il barocco, è il vanto della città di Modica, una prelibatezza che porta con sé una lunga storia: capostipite della millenaria tradizione del cioccolato perché lavorato ancora artigianalmente, il segreto di questa ricetta sta nella sua semplicità, fedele a quel rituale che gli spagnoli sottrassero nel Settecento agli Aztechi e consegnarono poi nelle mani dei pasticceri modicani.

La cioccolata di Modica è conosciuta in tutto il mondo per la sua lavorazione “a freddo”: i semi di cacao vengono tostati e macinati a una temperatura compresa tra i 35 e i 40 gradi, così che i cristalli di zucchero aggiunti in seguito possano solo sciogliersi in parte. Durante la cottura vengono unite spezie come cannella, vaniglia, zenzero, scorze di arancia o limone, peperoncino, che stuzzicheranno dolcemente il palato.

La percentuale di cacao della cioccolata modicana, nonostante questi ingredienti, resta molto elevata: la versione classica prevede il 65% di massa di cacao, ma esistono tavolette anche al 90%. L’aspetto grezzo e la ruvida grana dello zucchero all’interno delle barrette sono i tratti distintivi di questa cioccolata, di colore nero scuro con lievi venature chiare.

Il suo gusto puro e la consistenza granulosa hanno conquistato siciliani, turisti, stranieri e persino artisti come lo scrittore Leonardo Sciascia che nel 1983, in una dettagliata monografia su “La Contea di Modica”, scriveva così: “è un cioccolato fondente di due tipialla vaniglia, alla cannellada mangiare in tocchi o da sciogliere in tazza: di inarrivabile sapore, sicché a chi lo gusta sembra di essere arrivato all’archetipo, all’assoluto, e che il cioccolato altrove prodotto, sia pure il più celebrato, ne sia l’adulterazione, la corruzione”.

Durante la vostra visita alla città di Modica, tra le vie del barocco, concedetevi un attimo per assaggiare questa specialità locale: qui alla Dimora Edel vi offriamo l’opportunità unica di degustare il cioccolato prodotto dai più esperti maestri cioccolatieri di Modica e di scoprire così l’arte nascosta dietro ogni barretta.

Un peccato di gola che vi racconterà una storia lunga cinque secoli e l’intrigante spirito siciliano, morbido e ruvido al contempo, antico ma senza tempo.

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