La caratteristica principale delle feste più note e sentite della Sicilia è il fatto che queste sono la sintesi di sacro e profano: la tradizione cristiana si mescola all’identità passionale siciliana rendendo il folclore locale spesso pittoresco e solenne.
Modica è esemplare da questo punto di vista: la città ha due patroni, San Giorgio e San Pietro, che hanno a loro volta due distinti gruppi di seguaci, i Sangiuggiari e i Sampittrari.
Il mese di aprile vede la celebrazione di San Giorgio, i cui festeggiamenti si svolgono il fine settimana successivo al 23 aprile: il simulacro del Santo viene portato a spalla per le vie della città durante una lunga processione, accolta con un clima crescente di euforia che si conclude con i fuochi d’artificio.
Durante la domenica pomeriggio, la statua di San Giorgio esce dal Duomo omonimo e inizia la processione dopo una raffica di volantini: la particolarità più evidente di questo evento è l’andatura del simulacro, che in alcuni momenti procede velocemente simulando il galoppo di un cavallo.
I portatori del santo si riposano durante le fimmati, le soste durante le quali pregano e si rifocillano, per poter poi proseguire fino a tarda serata quando i fuochi d’artificio segneranno il volgersi alla fine della processione.
A quel punto la statua di San Giorgio a cavallo può tornare nella sua Chiesa: al suo interno i Sangiuggiari compiono i “giri” tra le navate con il Santo ancora sulle spalle fino a quando, troppo stanchi dalla lunga processione, lo ripongono all’interno del Duomo mentre i fedeli possono finalmente tornare a casa.
La tradizione vuole che questa singolare processione al galoppo affondi le sue radici nel 1090 quando San Giorgio apparve in sogno al conte Ruggero che così ispirato ottenne la vittoria nella battaglia di Cerami contro i musulmani. Modica allora iniziò a provare un forte sentimento devozionale per il Santo a cavallo, tanto da farne il patrono della città.
Nel XVII secolo i canonici della collegiata di San Pietro avanzarono però il primato del loro Santo, in quanto ritenevano più importante la loro Chiesa a causa dell’espansione architettonica effettuata in seguito al terribile terremoto del 1693 che colpì la Sicilia orientale. I due Santi furono scelti entrambi come patroni della città di Modica e i devoti iniziarono a rivaleggiare.
Ecco perché ancora oggi la processione di San Giorgio a Modica è così sentita e celebrata con passione: potervi assistere regala un quadro molto caratteristico dello spirito e della devozione siciliana, un’esperienza che renderà ancora più speciale il vostro soggiorno nella provincia ragusana.